Direzione Generale dell’ESA: la competizione è serrata con molti concorrenti a livello europeo. Anche l’Italia. Alla ricerca di un candidato ad alto profilo.

Interviene sulla scalata alla direzione generale dell’ESA  (entro ques’anno). cui concorre legittimamente anche l’Italia, Enrico Ferrone su “L’Indro”

Ecco alcuni passaggi importanti  dell’articolo:

il ruolo del DG dell’Esa non è genuinamente quello di occupare un posto di comando, e se è vero che gli è necessaria la più ampia conoscenza del settore, al futuro leader dello spazio europeo occorrono doti molto alte di diplomazia, di padronanza di geopolitica e la conoscenza di tutti quei meccanismi che regolano i negoziati internazionali, tipici di chi ha spiccata esperienza di guida di agenzie mondiali. E prima ancora, una rete di conoscenze che consenta una continuità di relazioni internazionali.

Ed ancora

“Dirigere l’Esa non è cosa facile, né bastano come credenziali aver soggiornato a bordo della Stazione Spaziale per una decina di giorni -quello è lavoro apprezzatissimo di astronauti e non di amministratori-, o aver partecipato senza molta fortuna a qualche competizione elettorale. Esa è un’organizzazione composta da 22 Nazioni europee, con circa 2.200 dipendenti, per lo più scienziati e ingegneri. Se poi contiamo i contractors che svolgono le funzioni assegnate, l’organico supera le 5.000 unità.”

L’Italia  avrà un candidato, ma un  punto di rischio è che,  “si millantano più candidature nazionali: un diversivo che svilisce le speranze di successo e riporta quella che può essere una straordinaria opportunità a una inconsistente competizione per l’accaparramento di uno status di prestigio.”

Ed ancora:

“È necessario affidare il mandato a un professionista che abbia tutti i requisiti per guidare l’Esa,  con idee innovative e adeguate al faticoso momento storico che ci avviamo a vivere.”

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