In data odierna è stato pubblicato un atto ispettivo parlamentare in cui si critica la missione programmatica portata avanti dall’Agenzia Spaziale italiana e tra l’altro si pone in evidenza il concetto più volte riportato in questo blog e che cioè
“la quota di finanziamento dell’ASI proveniente dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sia specificamente dedicata
alla ricerca scientifica spaziale ed agli sviluppi tecnologici necessari per garantire alla comunità scientifica l’accesso allo spazio;
alla ricerca scientifica spaziale ed agli sviluppi tecnologici necessari per garantire alla comunità scientifica l’accesso allo spazio;
Al tempo stesso si chiede chele infrastrutture ed i servizi per la navigazione, le telecomunicazioni e l’osservazione della terra, anche quando destinate principalmente ad uso militare e quindi finanziate in quota maggiore dal Ministero della difesa, siano
valorizzate e rese massimamente disponibili anche per usi civili
valorizzate e rese massimamente disponibili anche per usi civili
la scelta e la nomina degli organi di gestione e indirizzo dell’Agenzia (il presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio
tecnico-scientifico) sia ispirata a princìpi di trasparenza, professionalità e rispetto al numero dei mandati ed evitando cumuli di incarichi
tecnico-scientifico) sia ispirata a princìpi di trasparenza, professionalità e rispetto al numero dei mandati ed evitando cumuli di incarichi
Un atto ispettivo dunque che denunzia con vigore un cambio di rotta nei programmi dell’ASI a cui è assegnato
l compito di «promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al campo spaziale e aerospaziale e
lo sviluppo di servizi innovativi»,
l compito di «promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al campo spaziale e aerospaziale e
lo sviluppo di servizi innovativi»,
Il deputato della maggioranza ignora probabilmente che il Ministro Gelmini sta provvedendo con elevata probabilità alla riconferma dell’attuale Presidente dell’ASI che sembra essere un sostenitore di questo radicale cambio di rotta.