Nel bilancio 2016 dell’ESA, illustrato qualche giorno fa dal direttore generale dell’agenzia europea, si conferma che l’Italia è il terzo Paese finanziatore dopo Francia e Germania.
Tra i paesi membri, i primi due finanziatori rimangono infatti la Germania, con 873 milioni (+9%, 24,6% del totale) e la Francia, con 845 milioni (23,4%).l’Italia è quello che ha aumentato maggiormente la sua quota, rafforzando la posizione di terzo finanziatore con il 13,4% della parte spettante ai membri.
Il suo impegno (+55%) è dunque più che raddoppiato, arrivando a 512 milioni di euro. Dopo l’Italia segue la Gran Bretagna all’8,7%. La quota più contenuta è invece versata dall’Estonia con soli 900mila euro.
Il suo impegno (+55%) è dunque più che raddoppiato, arrivando a 512 milioni di euro. Dopo l’Italia segue la Gran Bretagna all’8,7%. La quota più contenuta è invece versata dall’Estonia con soli 900mila euro.
Il maggior finanziatore dell’ESA è tuttavia la Commissione Europea, che nel 2016 verserà nelle casse dell’ESA 1,32 miliardi di euro, destinati sopratutto ai programmi Galileo e Copernicus.
Sono dati finanziari importanti che impongono ricadute ime ritorni industriali importanti per l’Italia,
Ci possiamo definire soddisfatti del ruolo italiano in ESA.?
I nostri ritorni sono consistenti anche dal punto di vista qualitativo e non solo quantitativo?.
Possiamo ritenerci soddisfatti del fatto che al momento abbiamo soltanto un direttorato in ESA?
Sono domande che richiedono risposte sollecite ed efficaci.
Il Governo italiano ne è consapevole?