Nel periodo 2007- 2013 ben 7 miliardi in sette anni sarebbero arrivati in Italia dall’Unione europea per alimentare “ricerca e competitività” delle regioni del nostro Sud
Si tratta ei finanziamenti assegnati dal Consiglio dell’Unione ai diversi Stati, che li dovrebbero usare per ridurre il divario tra regioni ricche e povere, e nel nostro caso sono stati affidati in gestione al Miur insieme col Mise (Ministero dello sviluppo economico).
Molti di questi soldi per ricerca e competitività” sarebbero stati riservati ad aziende produttrici di materassi, imballaggi o scocche per automobili.
Ne avrebbero beneficiato case di riposo, autolavaggi, negozi di abbigliamento, impianti sportivi,. E poi ancora, birrifici, bed & breakfast e campi di beach volley, pastifici, panifici e oleifici, iniziative di bike sharing e social network per il turismo.
A volte, gli enti beneficiari hanno nomi a cui non corrisponde un sito internet, o indirizzi ai quali Google maps ti fa vedere una strada provinciale polverosa e deserta.
I criteri di ripartizione sono ovviamente di competenza del MIUR.
A quanto si apprende questa analisi anticipata dalla stampa dovrebbe essere oggetto di un articolo di Settembre dedicato sull’argomento da Le Scienze.
Non crediamo che il riparto dei finanziamenti sia migliorato negli anni successivi.
Andrebbero approfondite le responsabilità peraltro in alcuni casi ben individuabili.