E’ dall’estate del 2011, con il pensionamento dello Space Shuttle, che gli Stati Uniti dipendono esclusivamente dalla Russia per inviare i propri astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (costo circa 82 milioni per astronauta).
Comunque la NASA non avrebbe alcuna intenzione di acquistate ulteriori posti sulla Soyuz
Sarebbe stato dichiarato dall’amministratore Bolfen della Nasa in occasione del congresso dello IAC in messico del mese scorso.
Le alternative?
Già da qualche anno Boeing e SpaceX stanno sviluppando le proprie capsule che garantiranno la ripresa dei voli con equipaggio dalla Florida, ma recentemente entrambe le società, dopo i ritardi accumulati negli anni a causa dello scarso finanziamento da parte del Congresso USA, hanno incontrato qualche difficoltà.
SpaceX negli ultimi 15 mesi ha perso due Falcon 9, lo stesso vettore che verrà utilizzato per portare in orbita la Crew Dragon.
Boeing invece proprio la scorsa settimana ha annunciato che il primo volo di test con equipaggio della CST-100 Starliner non potrà avvenire prima del 2018, ben sei mesi oltre la data annunciata lo scorso maggio.
La situazione appare dunque a dir poco problematica.