Non lo diciamo noi, ma un noto esperto di marketing che rileva lacune e difetti comunicativi i nella comunicazione dell’ESA in occasione del fallimento della sonda Schiaparelli.
A proposito anche delle diverse dichiarazioni del Presidente dell’ASI e del Responsabile della missione in ESA si afferma
La sensazione (e non solo quella) è che non sia stata concordata una linea comune di comunicazione, con una precisa scelta delle informazioni da divulgare e la scelta di referenti. Sono saltati i protocolli. È scattata la corsa al contatto all’interno delle aziende e istituzioni da parte dei giornalisti, con indiscrezioni e informazioni date in modo disordinato, personalizzato e… ammettiamolo, a dir poco “garibaldino”. Non c’è stato, da parte del gestore della comunicazione un controllo completo delle informazioni, la capacità di gestire la pressione mediatica (sempre molto più forte in caso di insuccesso che di successo).