I Paesi africani, sia pure in ordine sparso, si stanno impegnando nello sviluppo tecnologico tra cui un preminente livello è rappresentato dalle
attività spaziali.Basti pensare all’Egitto, all’Algeria, al Sud Africa, alla Nigeria, al Senegal , al Kenya ed alla Libia . prima delle recenti vicende politiche, tanto per citarne alcuni e di cui abbiamo dato notizia costantemente in questo blog.Assume particolare significato in questi giorni la decisione del Gabon situato nell’Africa centrale ed è attraversato dall’Equatore.
Questo Paese che a nord-ovest confina con la Guinea Equatoriale, a nord con il Camerun, a est e a sud con il Congo Brazzaville ed a ovest si affaccia sull’Oceano Atlantico, possiede una pianura costiera, larga da 30 a 200 km che si estende fin nella parte occidentale del paese. La foresta equatoriale ricopre l’85% della superficie del Gabon. La savana erbosa si trova lungo la costa e a sud-est della regione di Franceville .Per queste ragioni come è stato recentemente annunciato dal suo presidente Ali Bongo , il Gabon è fortemente interessato allo studio delle variazioni climatiche la cui incidenza sulla forestazione è rilevante. In tale contesto si inserice l’istituzione nel 2012 dell’agenzia del Gabon per gli studi e l’osservazione spaziale.
Ageos,così è il nome dell’Agenzia, oltre a promuovere investimenti nella banda larga costruirà una stazione per la ricezione e l’elaborazione dei dati satellitari che coprirà un raggio di 2800 Km, monitorando così più stati africani.
La realizzazione dal costo di 12 milioni di euro sarà realizzata in collaborazione della Francia e del Brasile quest’ultimo interessaro anch’esso ai
problemi della forestazione.
Questo dunque è un ulteriore esempio di come le collaborazioni spaziali si intreccino a livello mondiale su larga scala.