La giustizia amministrativa in questi giorni si è occupata dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Infatti proprio ieri è stata pubblicata la sentenza del consiglio di stato che condanna l’ASI alla corresponsione delle mansioni superiori a favore di alcuni dipendenti dell’Agenzia.Il Consiglio di Stato infatti in sede giurisdizionale, ha dichiarato il diritto dei ricorrenti appellanti ad ottenere dall’ASI le differenze retributive per le mansioni superiori svolte nel torno di tempo che va dal 1991 al 30giugno 1998
La sentenza ormai definitiva,rinvenibile sul sito della giustizia amministrativa pone in evidenza una volta per tutte come in ASI da anni, praticamente sin dalla sua costituzione,il personale interno abbia svolto in molti casi mansioni superiori rispetto a quelle previste dalle declaratorie contrattuali, senza alcun riconoscimento stipendiale da parte dell’Ente di appartenenza
La sentenza può rappresentare dunque un clamoroso precedente che potrebbe incidere non poco sul contesto organizzativo dell’Ente nel quale peraltro da più di un anno si sta svolgendo un concorso per personale interno all’ASI, le cui valutazioni si protraggono da tempo.
Vi è da domandarsi se si sia ravvisabile da parte della Corte dei Conti la sussistenza in vari casi di danni all’erario, con la conseguente condanna delle spese nei confronti di amministratori che negli anni si sono succeduti.
Infatti proprio ieri è stata pubblicata la sentenza del consiglio di stato che condanna l’ASI alla corresponsione delle mansioni superiori a favore di alcuni dipendenti dell’Agenzia.Il Consiglio di Stato infatti in sede giurisdizionale, ha dichiarato il diritto dei ricorrenti appellanti ad ottenere dall’ASI le differenze retributive per le mansioni superiori svolte nel torno di tempo che va dal 1991 al 30giugno 1998
La sentenza ormai definitiva,rinvenibile sul sito della giustizia amministrativa pone in evidenza una volta per tutte come in ASI da anni, praticamente sin dalla sua costituzione,il personale interno abbia svolto in molti casi mansioni superiori rispetto a quelle previste dalle declaratorie contrattuali, senza alcun riconoscimento stipendiale da parte dell’Ente di appartenenza
La sentenza può rappresentare dunque un clamoroso precedente che potrebbe incidere non poco sul contesto organizzativo dell’Ente nel quale peraltro da più di un anno si sta svolgendo un concorso per personale interno all’ASI, le cui valutazioni si protraggono da tempo.
Vi è da domandarsi se si sia ravvisabile da parte della Corte dei Conti la sussistenza in vari casi di danni all’erario, con la conseguente condanna delle spese nei confronti di amministratori che negli anni si sono succeduti.