Dopo che il procuratore capo di Catania, audito presso la commissione Difesa del Senato, avrebbe confermato le sue convinzioni sui rapporti tra ONG e Scafisti, le polemiche politiche continuano con sconcerto per l’opinione pubblica.
Siamo dell’opinione che strumenti di controllo sul fenomeno migratorio nel Mediterraneo vi siano e possano essere disponibili già da Frontex e dalla Marina Militare.
Un valido strumento, peraltro costato presumibilmente nel suo complesso già un miliardo e 137 milioni di euro, è il sistema Cosmo-Skymed che scruta il pianeta giorno e notte con 450 riprese giornaliere sull’intera superficie terrestre, in qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione 1.800 immagini tridimensionali geolocate ogni 24 ore, quattro passaggi giornalieri sull’Italia, sette su Roma, per una mappatura completa del territorio nazionale in un periodo di 16 giorni.
Da quanto emerge dalla documentazione ampiamente rinvenibile su internet, Cosmo- Skymed può concentrarsi su dettagli “tattici” e “strategici”, monitora il flusso migratorio nel Canale di Sicilia, consente di tenere sotto osservazione gli obiettivi cosiddetti “sensibili” di attentati terroristici.
E’ lecito domandarsi se e quanto sia utilizzato a sufficienza per il controllo dei flussi migratori.
Forse la domanda è peregrina?