Il budget complessivo per il 2018 è per la NASA di 19,1 miliardi di dollari con 561 milioni di euro in meno rispetto alle stime precedenti.
In termini quantitativi dunque per nulla sconvolgenti sono le decisioni di Trump sul futuro della NASA.
In termini qualitativi, qualcosa cambia ed anche molto.
Infatti sono previsti più fondi per il grande telescopio spaziale “James Webb” e per l’esplorazione dello spazio lontano dalla Terra. Ma tagli al budget per l’osservazione della Terra dallo spazio e l’eliminazione del progetto della missione con astronauti verso un frammento di asteroide, varato con l’Amministrazione Obama.
Sembra tutto confermato invece per la Stazione Spaziale e per i nuovi veicoli spaziali realizzati da società private.
Ci rimettono la scienza della Terra e i satelliti “ambientali”, e la scienza dallo spazio, quindi i satelliti astronomici: 53 milioni di dollari meno dell’attuale budget 2017.
L’osservazione della Terra prevede infatti il taglio di cinque previste missioni di satelliti, e 170 milioni di dollari meno del budget fiscale 2017.
Per le missioni interplanetarie, il budget complessivo di 1.9 miliardi di dollari.
Sono comprese, tra le altre, le due missioni di sonde di atterraggio su Marte (InSight, che partirà nel 2018, e Mars Rover del 2020) e il prosieguo del progetto per “Europa Clipper”, sonda destinata alle lune di Giove.
E’ assicuratolo sviluppo della navicella “Orion”, destinata proprio alle missioni con equipaggio oltre la Terra (e come obiettivo iniziale la Luna) e lo sviluppo del nuovo super-razzo SLS, che potrà lanciare la stessa navicella Orion, in grado di ospitare 4 o 5 astronauti, oppure grossi elementi in orbita per assemblare future stazioni spaziali o astronavi dirette alla Luna e Marte.