E’ stata presentata da parlamentari del Movimento Cinque Stelle una circostanziata interpellanza parlamentare al Governo ed in particolare al Ministro del MIUR, al Ministro degli Affari Esteri ed a quello dello Sviluppo Economico sull’ attività spaziale dell’ASI con particolare riferimento alla situazione dei direttorati dell’ESA.
Queste sono le conclusioni dell’interpellaza che i lettori possono trovare negli atti del Parlamento
se intendano verificare, per quanto di competenza, quale prassi operativa sia stata eseguita dalla dirigenza dell’Asi, nella presentazione delle candidature italiane ai direttorati dell’Esa, ovvero se le nomine siano state discusse, concordate e negoziate con lo stesso Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con la direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali e con l’ambasciatore presso l’Ocse, e se i candidati italiani proposti fossero provvisti di qualificate competenze spaziali;
quali iniziative il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca intenda intraprendere in qualità di Ministero vigilante, al fine di sostenere l’Asi nelle relazioni con gli altri Paesi membri dell’Esa e di difendere gli interessi sia economici che industriali dell’Italia dato che, nonostante le notevoli risorse investite, l’Agenzia spaziale italiana ha perso le nomine in posizioni apicali e, come nel caso del quinto astronauta, continua ad essere penalizzata rispetto a Germania e Francia o addirittura rispetto a Paesi che contribuiscono solo al 5 per cento del finanziamento totale dell’Esa;
se intenda chiarire i motivi che hanno portato la dirigenza dell’Asi a delegare l’Esa nel monitoraggio della missione ExoMars, ovvero a non assumersi quelle che gli interroganti giudichino le responsabilità di primo finanziatore, quindi leader della missione.
quali iniziative il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca intenda intraprendere in qualità di Ministero vigilante, al fine di sostenere l’Asi nelle relazioni con gli altri Paesi membri dell’Esa e di difendere gli interessi sia economici che industriali dell’Italia dato che, nonostante le notevoli risorse investite, l’Agenzia spaziale italiana ha perso le nomine in posizioni apicali e, come nel caso del quinto astronauta, continua ad essere penalizzata rispetto a Germania e Francia o addirittura rispetto a Paesi che contribuiscono solo al 5 per cento del finanziamento totale dell’Esa;
se intenda chiarire i motivi che hanno portato la dirigenza dell’Asi a delegare l’Esa nel monitoraggio della missione ExoMars, ovvero a non assumersi quelle che gli interroganti giudichino le responsabilità di primo finanziatore, quindi leader della missione.