A commento di un precedente articolo sull’avvio del totonomine, un lettore anonimo ,appassionato di attività spaziali,auspica che” Al termine dei sei mesi sia definito uno statuto che renda l’Agenzia Spaziale Italiana un ente di serie A, per ricorrere ad un gergo calcistico, al di là delle nomine e/o conferme che possano venire.”
“Ma ciò dipenderà anche dalle strategie che il Governo intenderà seguire nel settore spaziale, settore che ultimamente è stato considerato con un interesse sempre più fievole.”.
La voce dell’anonimo commentatore non sembra affatto isolata, in quanto diffusi sono i malumori interni ed esterni sulla tenuta dell’agenzia.
Ma il reale problema è che negli anni sono state sempre più deboli le direttive del dicastero vigilante e di conseguenza i piani spaziali predisposti dall’ASI sono diventati prevalentemente un coacervo di interessi industriali grandi e piccoli che gravitano nel settore spaziale.
Sempre meno si intravvedono nei piani spaziali elementi strategici che debbono e possono scaturire da chiari indirizzi politici del dicastero vigilante.
Si tratta quindi di ridefinire una regia di comando in cui l’Ente che coordina le attività spaziali svolga un ruolo più strumentale nei confronti del Governo.
E non è un caso ad esempio che già il decreto legislativo dell’ASI ponga in evidenza all’articolo 21 tra l’altro che il Ministero vigilante “promuove, sulla base della valutazione del contesto nazionale ed internazionale, la definizione degli indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale, con particolare riferimento alla ricerca, nonché in ordine alla predisposizione del Piano spaziale nazionale;”
Si tratta quindi di rendere operativo questo principio al fine di promuovere unn corretto sviluppo dei programmi spaziali con contenuti tecnologicamente avanzati e di reale avanzamento scientifico.
Vi è da augurarsi quindi che gli esperti nominati dal Ministro per integrare il consiglio di amministrazione dell’Ente nella formulazione dello statuto, siano edotti di tali irrinunciabili esigenze necessarie per ripristinare “il governo” delle attività spaziali in un modo più efficiente che soddisfi le istanze dell’anonimo lettore.