Posted by admin on dicembre 1, 2011
Sono anni che si esaltano le potenzialità del sistema satellitare Cosmo- Skymed per il monitoraggio dei disastri ambientali e ne fa fede la nota del 4 marzo u.s della Protezione civile nella quale si mettevano in evidenza le potenzialità del sistema Cosmo Skymed ad oggi costato più di un miliardo di euro ed al tempo stesso si faceva riferimento alla collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana con la fondazione CIMA ( centro internazionale di monitoraggio ambientale) che ha sede a Savona per il monitoraggio delle calamità naturali.
Nello scorso autunno, come è noto, in Liguria vi sono stati disastri alluvionali con vittime umane ed ingenti danni.
E’ pertanto legittimo domandarsi se sia servita a qualcosa la collaborazione tra la fondazione Cima e l’Agenzia Spaziale italiana.
A tale proposito un recente atto ispettivo parlamentare chiede al Governo quali siano le ragioni per cui i sistemi software, finanziati con denaro pubblico e reclamizzati in tutto il mondo, non siano stati attivati per valutare gli scenari di rischio e le loro possibili evoluzioni prima che questi si manifestassero come nel caso della terribile alluvione che ha colpito la Liguria, e se, nel caso in cui siano stati attivati, perché non abbiano funzionato, ad opinione dell’interrogante forse perché si tratta di un sistema che non produce risultati così precisi da permettere la prevenzione, e, di conseguenza, se il Governo ritenga di giustificarne le ingenti spese.
Ed allora qual è la reale situazione?
Categories: Attività nazionali
| Tag:ASI, CIMA
|
Leave a reply