Si parla sovente dei soggetti interessati alle attività spaziali e giustamente si incentra l’attenzione sui centri di ricerca, sulle Università e sulle imprese industriali grandi e piccole.
Soltanto da qualche tempo con maggiore consistenza, anche nei piani spaziali italiani, vanno assumendo rilievo le regioni che rappresentano l’interesse territoriale in attività di avanguardia come quelle spaziali.
In realtà, sono stati stipulati anche accordi di collaborazione tra l’Agenzia spaziale ed alcune regioni interessate alle applicazioni e ricadute spaziali, dalle telecomunicazioni , alle osservazioni della terra, dallo sviluppo di tecnologie avanzate ai trasporti.
Ma questi sono ancora a livello prodromico.
Per questo motivo tutte le azioni orientate ad incrementare un fattivo impegno delle regioni sono viste con estremo interesse ed in questo ambito va considerato positivamente l’impegno a livello europeo di alcune regioni italiane.
Queste sono il Veneto, l’Abruzzo,la Basilicata, la Lombardia ed il Molise che aderiscono alla rete europea di Regioni per promuovere l’utilizzo delle applicazioni spaziali( NEREUS- Network of European Regions Using Space Technologies.)
Il Network risponde alla necessità più volte sottolineata di promuovere un maggiore coinvolgimento degli utenti finali nei programmi spaziali europei in temi fondamentali come il programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security), il progetto GALILEO, le telecomunicazioni e i programmi di educazione, formazione e comunicazione.
Gli obiettivi della rete sono ambiziosi ed ampi e concernono quelli inerenti allo sviluppo di progetti europei spaziali; la promozione di partenariati volti a rafforzare la cooperazione transnazionale e transfrontaliera tra le regioni europee;il soddisfacimento dei bisogni degli utilizzatori finali in termini di servizi legati alletecnologie dello spazio nel quadro dei programmi dell’Unione europea;l’incremento della la partecipazione dei cittadini alla nuova politica europea dello spazio e lo sviluppo dei mercati di servizi afferenti.
E’ un’iniziativa dunque di ampio respiro che potrebbe contribuire concretamente allo sviluppo delle attività spaziali in ambito territoriale. Ad essa l’Italia dovrà guardare con attenzione nell’elaborazione del piano spaziale nazionale pluriennale.
Soltanto da qualche tempo con maggiore consistenza, anche nei piani spaziali italiani, vanno assumendo rilievo le regioni che rappresentano l’interesse territoriale in attività di avanguardia come quelle spaziali.
In realtà, sono stati stipulati anche accordi di collaborazione tra l’Agenzia spaziale ed alcune regioni interessate alle applicazioni e ricadute spaziali, dalle telecomunicazioni , alle osservazioni della terra, dallo sviluppo di tecnologie avanzate ai trasporti.
Ma questi sono ancora a livello prodromico.
Per questo motivo tutte le azioni orientate ad incrementare un fattivo impegno delle regioni sono viste con estremo interesse ed in questo ambito va considerato positivamente l’impegno a livello europeo di alcune regioni italiane.
Queste sono il Veneto, l’Abruzzo,la Basilicata, la Lombardia ed il Molise che aderiscono alla rete europea di Regioni per promuovere l’utilizzo delle applicazioni spaziali( NEREUS- Network of European Regions Using Space Technologies.)
Il Network risponde alla necessità più volte sottolineata di promuovere un maggiore coinvolgimento degli utenti finali nei programmi spaziali europei in temi fondamentali come il programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security), il progetto GALILEO, le telecomunicazioni e i programmi di educazione, formazione e comunicazione.
Gli obiettivi della rete sono ambiziosi ed ampi e concernono quelli inerenti allo sviluppo di progetti europei spaziali; la promozione di partenariati volti a rafforzare la cooperazione transnazionale e transfrontaliera tra le regioni europee;il soddisfacimento dei bisogni degli utilizzatori finali in termini di servizi legati alletecnologie dello spazio nel quadro dei programmi dell’Unione europea;l’incremento della la partecipazione dei cittadini alla nuova politica europea dello spazio e lo sviluppo dei mercati di servizi afferenti.
E’ un’iniziativa dunque di ampio respiro che potrebbe contribuire concretamente allo sviluppo delle attività spaziali in ambito territoriale. Ad essa l’Italia dovrà guardare con attenzione nell’elaborazione del piano spaziale nazionale pluriennale.