Le voragini della Capitale e le tecnologie spaziali.

Le roventi polemiche sul Comune di Roma, sulle condizioni delle strade e sui danni provocati dalla neve rischiano di travolgere anche l’Agenzia spaziale italiana,
Vi ricordate il tanto acclamato protocollo d’intesa tra Comune di Roma per l’ utilizzo delle tecnologie satellitari per la sicurezza della Capitale?
Ne dèmmo notizia all’epoca e esprimemmo al riguardo anche qualche commento a proposito del faraonico programma che avrebbe consentito di ”individuare i dissesti del manto stradale partendo dal sottosuolo (prevenendo la formazione di buche e “censendo” tutte quelle già formate); eseguire rapidamente rilevazioni sotterranee per successivi scavi (per la posa di condutture o per costruire parcheggi interrati); valutare la stabilità degli edifici; tenere efficacemente sott’occhio l’andamento di manifestazioni sportive ed eventi di massa; controllare lo sviluppo edilizio e urbanistico della città; monitorare il Tevere (livello acque, possibili straripamenti). 
Cosmo Skymed, inoltre, avrebbe consentito di gestire un “geoblog” per condividere mappe e articolare percorsi turistici ed eventi culturali”.
Ampia sarebbe stata la “gamma di funzioni e servizi offerti nel settore della viabilità e delle relative informazioni: controllo intelligente e dinamico dei flussi di traffico, elaborazione di interventi per migliorare la circolazione, controllo dei cantieri stradali (e della qualità dei lavori eseguiti dalle ditte), notizie di ogni genere (traffico, meteo, negozi, centri sportivi…) fornite ai cittadini su richiesta e nell’ambito di una porzione di territorio scelta dall’utente. Per il traffico, in particolare, il sistema avrebbe dovuto consentire fino a sei aggiornamenti l’ora, con la possibilità di segnalare agli automobilisti – in tempo praticamente reale – ingorghi, incidenti, blocchi per manifestazioni”.
A distanza di un anno. Cosa è accaduto?
Poco più che nulla.
Si riporta a proposito quanto affermato da un consigliere comunale
“non conosciamo i risultati dati da questa collaborazione e soprattutto Roma registra il manto stradale notevolmente più dissestato con aperture di voragini nel territorio della Capitale a ritmo di tre al mese”

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