Rimane assai incerta la situazione del CIRA di cui si continua a ventilare la chiusura. La sorpresa è unanime perchè questo Centro non solo è alto livello scientifico e tecnologico, ma addirittura ha prodotto un utile.
Ma allora? Come mai ciò non sia a conoscenza del Governo? E come mai l’INAF ad esempio è stato salvato, mentre il Cira è in odore di abolizione?
Probabilmente l’Agenzia Spaziale italiana di cui il CIRA è una società partecipata avrebbe attraverso i suoi vertici dovuto monitorare con attenzione la vicenda e rendere continuamente edotto il Governo sull’importanza strategica del CIRA vero centro di eccellenza nel mezzogiorno.
Non bisogna dimenticare d’altra parte che il CIRA, come società partecipata dell’ASI , dovrebbe avere assicurati adeguati finanziamenti dall’ASI a fronte di programmi ben definiti nei piani pluriennali e ciò a prescindere anchedal finanziamento del PRORA.
Insomma da molte parti si sostiene che il CIRA paghi anche lo scotto di avere da anni come Presidente lo stesso Presidente dell’ASI costretto per l’ampiezza delle attività dell’ASI, a non seguire con molta attenzione le problematiche del CIRA.
Ciò , se fosse vero, equivarrebbe ad individuare precise responsabilità e non solo quelle del Governo e del Ministro per la semplificazione amministrativa non sufficientemente informato sull’utilità del CIRA. Attendiamo comunque con fiducia che lo statuto dell’ASI in via di radicale revisione tenga in debito conto anche il ruolo del CIRA le cui funzioni siano definite in modo inequivocabile.