Lo spazio italiano va alla grande. Maggiori finanziamenti decisi con maggiori ricadute economiche, secondo le dichiarazioni del Governo. Perchè non continuare sulla strada della riforma del settore,procedendo ad una revisione dell’ASI, che andrebbe sottratta dalla vigilanza del MIUR?

Nella conferenza interministeriale dell’ESA recentemente conclusa a Siviglia, l’Italia è andata alla grande, stando alle dichiarazioni ufficiali del sottosegretario Riccardo Fraccaro che ha coordinato la delegazione italiana, in qualità di Presidente del Comint.
In sintesi: la delegazione italiana ha garantito un investimento di 2.282 milioni di euro corrispondente al 16% dell’investimento dell’Esa di 14.400 milioni per i programmi dei prossimi 5 anni.
“I piani di Siviglia porteranno all’Italia una ricaduta, soprattutto alle piccole e medie aziende per attività anche nel campo dei piccoli satelliti oggi protagonisti in numerosi settori. L’impegno nei progetti europei ha ottenuto l’assicurazione a un ritorno in orbita di Samantha Cristoforetti che si preparerà per un’altra missione raccogliendo il testimone di Luca Parmitano ora comandante della Iss.”
Sarebbero dissipati anche le preoccupazioni palesatesi  alla vigilia della conferenza sugli sviluppi del lanciatore Vega.
Dunque un vero successo del Governo ed in particolare del Movimento Cinque stelle di cui fa parte il sottosegretario Fraccaro! (così le dichiarazioni ufficiali riprese da tutta la stampa nazionale).
Nei prossimi anni, a nostro parere, a partire da subito dovrebbe  essere completata la riforma istituzionale del comparto spaziale avviata con l’introduzione del Comint, ai sensi della legge 7/2018 eliminando le ultime contraddizioni esistenti nella legge, come ad esempio  quelle relative al funzionamento dell’ASI sotto la vigilanza del Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca scientifica, il cui ministro in quest’ultimo periodo, malgrado le inziali dichiarazioni, sembra essere stato completamente assente dall’arena spaziale.

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