Posted by admin on dicembre 10, 2019
” Con l’ultima ministeriale, su cui contiamo di essere più analitici nei prossimi giorni, all’Italia si attribuiscono maggiori responsabilità e oneri accresciuti. Nell’arco di tempo coperto dalla sua monetizzazione, la Germania peserà per il 22,9%, la Francia diventa il secondo contributore con il 18,5% e l’Italia con la sottoscrizione di 2.288 milioni di euro, si conferma nella terza posizione. Ricordiamo che dopo una reggenza francese di Jean-Jacques Dordain dal 2003 al 2015 e una tedesca con Jan Wörner a breve in scadenza, sarà ammissibile candidare un direttore generale italiano per l’Esa. Abbiamo contezza quanto l’operazione sia complessa perché le nomine rientrano in una logica della geopolitica contienentale. Dunque occorre lo sforzo delle diplomazie, una coesione super partes, e una scelta molto oculata nella valutazione delle carriere professionali da selezionare.”
Proponiamo la lettura dell’intero articolo.
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