E’ nato il reparto spaziale delle Forze Armate degli USA.
Per ora non ha né una divisa, né un logo.
Per ora non ha né una divisa, né un logo.
E’ stato firmato giorni fa da Trump il National Defence Authorization Act, il bilancio del Pentagono per l’anno fiscale 2020.
Nel primo finanziamento ottenuto da Trump, il Congresso ha garantito 40 milioni di dollari, in un bilancio del Pentagono che supera i 738 miliardi di dollari, e la cifra basterà per poco più di 200 dipendenti. Costoro saranno tutti esperti di tecnologia avanzata, intelligenza artificiale, hackeraggio
Il loro immediato compito sarà infatti di proteggere il Global Positioning System, noto con l’abbreviazione Gps, costituito da circa 31 satelliti in orbita. Il sistema è cruciale per l’economia e le comunicazioni non solo degli Stati Uniti, ma anche dell’Europa. La minaccia al sistema non solo ai detriti che galleggiano intorno al nostro pianeta, ma soprattutto negli ultimi anni alla Cina, alla Russia e all’India che si sono messe a lavorare a sistemi che possano mettere in ginocchio gli Usa attaccandoli nei loro sistemi di comunicazione. La Cina ha dimostrato una decina di anni fa di poter già costruire razzi in grado di distruggere satelliti in orbita, e lei stessa vi ha fatto ricorso per abbattere un suo satellite meteorologico che era diventato instabile. Lo stesso ha fatto l’India solo un anno fa, mentre la Russia sarebbe nelle fasi finali di preparazione di simili mezzi distruttivi.