L’agenzia spaziale canadese, a quanto si apprende dai media canadesi, non ha avuto un aumento negli stanziamenti degli ultimi dodici anni. Anzi si annunciano tagli al momento stimati in circa il 10% dell’attuale budget complessivo di 300 milioni di dollari. Si profila quindi una situazione drammatica non solo per l’agenzia canadese, ma anche per l’intero comparto aerospaziale considerato da tempo molto produttivo ed all’avanguardia a livello mondiale.
Saranno probabilmente ridotte le proficue collaborazioni con la Nasa, con l’agenzia spaziale europea di cui il Canadà è membro e con altre numerose agenzie di altri paesi.
Lo stesso accadrà per i molti posti di lavoro tra il personale amministrativo, gli scienziati ed i tecnici.
Queste sono ipotesi drammatiche che tuttavia non sono ancora realtà, in quanto i due rami del Parlamento devono ancora decidere al riguardo. Non si aspettano grandi variazioni rispetto alla proposta del Governo.
Anche qui sembrerebbe dunque adottata la tecnica dei tagli lineari introdotti da Tremonti nel nostro Paese.
Ci troviamo dunque di fronte ad un regime di austerità ormai a livello mondiale con cui anche le spese spaziali molte volte cresciute a dismisura dovranno fare i conti.