Le nomine in Leonardo non passano inosservate: Non assenti elementi di conflitto di interessi?

 

Abbiamo già largamento riferito sulle decisioni assunte dal MEF per le nomine alle partecipate.
Ci siamo prevalentemente  interessati alle nomine in  Leonardo perchè è la principale holding coinvolta nel settore aerospaziale.
Ebbene continua il brusio soprattutto sulla composizione del consiglio d’amministrazione della holding anche   con specifico riferimento alla nomina di Carmine America consigliere attuale dell’attiale Ministro degli affari esteri, ovvero Luigi Di Maio.
Il Foglio ( vedi la rassegna stampa dell’ASI del 22 aprile 2020)) pubblica al riguardo un circostanziato articolo in cui si evidenziano, a giudizizio del giornale, numerose motivazioni a sostegno della tesi di sussistenza conflitti di interesse nella nomina.
Riferiamo soltanto e ci asteniamo da ogni giudizio.
Se fosse vero, comunque vale la pena ricordare l’intransigenza del movimento pentastellato che in merito al conflitto di interesse affermava qualche anno fa ( vedi sempre notizie di stampa) quanto segue:
“Deve qualificarsi come possibile conflitto di interessi  l’interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio obiettivo, indipendente o imparziale, di una funzione pubblica, non solo quando questo possa portare un vantaggio economico a chi esercita la funzione pubblica e sia in condizione di un possibile conflitto di interessi, ma anche in assenza di un vantaggio”
Vale ancora?

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