Posted by admin on giugno 10, 2020
Ben presto, come abbiamo già riferito, la commissione d’inchiesta Regeni audirà il Premier Conte, a seguito della vicenda relativa alle forniture di armi da parte italiana all’Egitto.
Sul medesimo problema ò stata presentata in questi giorni in Parlamento da parte di deputati di Liberi ed Uguali, una delle componenti della maggioranza di Governo.
Ecco il testo:
FRATOIANNI e FORNARO. – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. – “Per sapere – premesso che:
come denunciato dalla Rete italiana per il disarmo e dalla Rete della pace, dalla lettura dei dati aggregati dell’export militare italiano per il 2019, contenuti nel capitolo introduttivo della relazione annuale del Governo al Parlamento sull’export di armamenti, si apprende che il Paese destinatario del maggior numero di autorizzazioni per nuove licenze sarebbe l’Egitto, con 871,7 milioni di euro, derivanti in particolare dalla fornitura di 32 elicotteri prodotti da Leonardo spa;
secondo quanto riportato già a febbraio 2020 dal quotidiano panarabo The Arab Weekly e ripreso da Il Fatto Quotidiano del 7 giugno 2020, l’intera commessa relativa alla vendita di forniture militari all’Egitto comprenderebbe: 6 fregate Fremm (di cui 2 da consegnare immediatamente), 20 pattugliatori d’altura, 24 caccia Eurofighter Typhoon, 20 velivoli da addestramento M346 e un satellite da osservazione, per un totale fra i 9 e gli 11 miliardi di euro;
a parere degli interroganti la vendita di un così ampio arsenale di sistemi militari ad un Paese con un governo autoritario e non democratico come l’Egitto è un grave errore. Durante il Governo di al-Sisi l’Egitto si è reso protagonista di pesanti violazioni dei diritti umani, sparizioni, arresti di massa, sequestri e torture;
l’Egitto continua a rifiutare ogni collaborazione politica e giudiziaria con il nostro Paese nella ricerca della verità sul terribile omicidio di Giulio Regeni;
solo quattro mesi fa le forze di sicurezza egiziane hanno arrestato, senza un valido motivo, il giovane Patrick Zaki, cittadino egiziano che studiava a Bologna;
occorre inoltre sottolineare come il Governo egiziano in Libia stia sostenendo il generale Haftar contro il Governo di al-Sarraj, ufficialmente riconosciuto dall’Italia e dall’Unione europea, e faccia parte della coalizione internazionale schierata nel conflitto in Yemen;
da quanto si apprende da un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano del 7 giugno 2020 la trattativa con l’Egitto andrebbe avanti da dicembre 2019 e risulta tecnicamente conclusa già da settimane;
a parere degli interroganti, ai già citati motivi, di per sé sufficienti a rivedere la politica sulle forniture militari all’Egitto, si aggiunge il divieto di esportazioni di armi verso Paesi in guerra o che violino i diritti umani, come l’Egitto, previsto dalla legge n. 185 del 1990.
se il Governo, alla luce di quanto esposto e sulla base della legge n. 185 del 1990, non ritenga di rivedere la politica sulle forniture militari al Governo egiziano.
(3-01591).”
Come si rileva dalla lettura dell’atto ispettivo, si parla. per quanto riguarda lo spazio, di un satellite di osservazione. E’ anche all’attenzione del Comint la cooperazione italo egiziana nel settore spaziale?
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