Si rafforza la collaborazione tra l’ASI e l’omologa agenzia australiana a seguito al Memorandum d’Intesa sottoscritto dai due enti lo scorso anno
Si chiamerà SpIRIT acronimo di Space Industry Responsive Intelligent Thermal, il piccolo satellite che sarà realizzato nell’ambito dello stanziamento che il governo australiano ha concesso all’Università di Melbourne di 3,95 milioni di dollari, su un totale di 11 milioni.
Una volta in orbita SpIRIT combinerà le sue osservazioni in raggi X con i dati della costellazione italiana HERMES, formata da altri sei cubesat, per individuare i fuochi d’artificio cosmici, i Gamma Ray Burst, che possono essere prodotti quando le stelle muoiono o si scontrano tra loro. Il coinvolgimento italiano nella missione SpiRIT prevede anche le attività scientifiche di INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e il contributo industriale di SITAEL, che attraverso la sua società SITAEL AUSTRALIA collaborerà con l’Università di Melbourne, per contribuire a fornire l’ingegneria dei sistemi, l’integrazione e il collaudo del satellite SpIRIT.