Consulenze ed appalti nel CIRA

Non a caso abbiamo richiesto in un articolo  precedente metodologie trasparenti e regolari, espletate in piena osservanza dello Statuto, per le nomine imminenti degli organi del CIRA:
Proprio in data odierna, sulla base di posizioni assunte dai ricercatori del CIRA, è stato pubblicato un atto ispettivo parlamentare che pone in evidenza  che nel Centro di Capua vi sarebbe da tempo una gestione clientelare con candidature sponsorizzate da politici e amministratori, favorendo amici e parenti e che ancora la gestione degli appalti avverrebbe in deroga a tutti i principi di trasparenza.
A fronte di ciò si chiede al Ministo Vigilante  ed agli altri interessatidi fare chiarezza procedendo ai relativi accertamenti.
Non è certo un bel biglietto da visita per il CIRA e neanche per l’ASI che ne è il socio di maggioranza, tanto più che le funzioni di Presidente del CIRA, al momento sono svolte proprio dal Presidente dell’ASI.

13 comments

  1. travaglio scrive:

    Il vero problema del CIRA non è l’eventuale gestione clientelare di qualche assunzione (cosa a cui da tempo ormai siamo abituati e magari in società private nulla lo vieta) ne’ tanto meno la gestione degli appalti (delle generiche illazioni andrebbero comunque provate). Piuttosto la nota dolente è che purtroppo il CIRA negli ultimi anni è stato indirizzato verso una brusca deviazione da quella che era la sua “mission” originaria, di sviluppare ricerca avanzata a supporto delle industrie nazionali (basti considerare lo stato in cui versano i sui impianti di prova unici al mondo, lo smantellamento ingiustificato di gruppi di ricerca che avevano conseguito risultati riconosciuti in tutto il panorama dell’aerospazio nazionale e non solo, etc) per puntare esclusivamente alla costruzione ed ostentazione di una brillante amministrazione contabile, magari anche a discapito di necessari investimenti e dei conseguenti risultati scientifici.
    L’auspicio è che il nuovo management (di prossimo insediamento) possibilmente di alto profilo e con adeguata esperienza pregressa nella gestione di realtà internazionali come il CIRA stesso deve essere considerato, ripristino al più presto ordine ed equilibrio tra utili economici e risultati tecnologici di valida ricaduta industriale.

  2. Santoro scrive:

    Non sono assolutamente daccordo con Travaglio perchè dal Cira sono andati via anzi sono stati messi i condizioni di lasciare il centro i migliori ricercatori del settore , per essere rimpiazziati da personale non all’altezza dei precedenti , sono state fatte assunzioni non del tutto chiare (parenti, amici e amichette…. ) del attuale dir. Gen. e del resp. del Peronale.
    Per quanto riguarda gli appalti , subappalti e conulenze esterne sono state affidate a società e personaggi molto vicino all’attuale Presidente, diciamo che si sono un pò diviso la torta …….Il Cira non è una società privata ma il maggior azionista è l’ASI è la stessa è statale quindi muove i soldi dello Stato.
    Due anni fà è stata fatta una riorganizzazione del personale che a capovolto i ruoli a tutti i livelli e ciò a contribuito al blocco totale dei vari obbiettivi e missioni del centro.
    Attualmente al Cira non cè un impianto che funzioni,per la mal gestione del management .
    Il Cira da 25 anni a questa parte non ha mai avuto un peggior menagment, ha praticamente distrutto tutto quello di buono che è stato costruito fino a 3 anni fà.
    Speriamo che il nuovo managment che si insidierà al Cira sia scelto in base a esperienze internazionali del settore e che non siano persone legate a politici o a ex consiglieri del consiglio di amministrazione …..perchè all’interno del Centro già è iniziato il totoscommesse e i nomi che girano non fanno ben sperare…..speriamo bene.

  3. Gagarin scrive:

    c’è da domandarsi:
    ma con tutte queste criticità, con tutte le interrogazioni parlamentari che stiamo leggendo con sistematicità e continuità sorprendente, con tutte le lamentele da tutte le parti (industria, ricerca, ministeri, interno ASI, interno CIRA, ecc.), come mai il Ministro non interviene?
    In passato, l’ASI è stata più volte commissariata con molto meno elementi in giro e in situazioni ben meno gravi dell’attulae.

    Ministro, ma dove sei?

    O dobbiamo credere che l’Italia sia governata da poteri occulti trasversali e più forti di tutta la macchina organizzativa e sociale nazionale?

    meditate, gente!!!!!!!

  4. pluto scrive:

    meditateeeeee?!?!?!?!?!?!?!

    qui c’è poco da meditare.

    Occorre agire, occorre far arrivare al Ministro tutta la nostra indignazione, tutta la nostra voglia di un’Italia più seria, quell’Italia costituita in stragante parte da onesti cittadini che è necessario rimettere al centro dell’attenzione.
    E già, se continuiamo a dire e dirci che l’Italia è tutta della stessa specie, è tutta imbrogliona o affaristica, ecc., non abbiamo che un unico futuro ……
    Se invece ricominciamo a puntare sulla parte buona che sono certo è ancora consistente, beh forse riusciremo a riprendercela. Così come riusciremo a riprenderci il CIRA ed ogni cosa che avremo a cuore.

    Basta meditare. Occorre agire.

    Agite gente, agite !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  5. Santoro scrive:

    Ministro Profumo se ci sei batti un colpo e spazza via tutto il marcio che ce in ASI e nel Cira ….
    Grazie !!!

  6. Roberto R. scrive:

    “mai un management così” diceva il 10 maggio Santoro.
    Beh, non ci vuole molto a crederlo. Affarismo, provincialismo e dimostrata incapacità di gestire più di 300 persone stimolandone l’entusiasmo ed il senso di appartenenza. Oggi sono davvero pochi quelli che si riconoscono (o forse per plageria dicono di riconoscersi) in questo management.
    E sono sempre di più quelli che dicono “peggio di così non si può”.

    E allora, ammesso che sia tutto vero e sacrosanto, a che serve avere un bilancio in positivo?

    E comunque, il bilancio in positivo e almeno parzialmente dovuto alla folle rincorsa della diminuzione dei costi. Si, diminuzione dei costi e non risparmio o efficientamento; infatti, l’attuale stato di degrado in cui versano gli impianti di ricerca strategici è dovuto alla sostanziale sospensione dell’azione avviata con tanta difficoltà proprio in prossimità dell’insediamento di questo management, che avrebbe dovuto portare in tre anni a rinnovare quelle parti elettroniche la cui tecnologia risale a oltre 20 anni fa.

  7. pluto scrive:

    z<

  8. pluto scrive:

    meditateeeeee?!?!?!?!?!?!?!

    qui c’è poco da meditare.

    Occorre agire, occorre far arrivare al Ministro tutta la nostra indignazione, tutta la nostra voglia di un’Italia più seria, quell’Italia costituita in stragante parte da onesti cittadini che è necessario rimettere al centro dell’attenzione.
    E già, se continuiamo a dire e dirci che l’Italia è tutta della stessa specie, è tutta imbrogliona o affaristica, ecc., non abbiamo che un unico futuro ……
    Se invece ricominciamo a puntare sulla parte buona che sono certo è ancora consistente, beh forse riusciremo a riprendercela. Così come riusciremo a riprenderci il CIRA ed ogni cosa che avremo a cuore.

    Basta meditare. Occorre agire.

    Agite gente, agite !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  9. Santoro scrive:

    Verissimo bisogna AGIRE e farlo in tutti modi possibili soprattutto denunciare senza timore …..
    E facili chiudere i bilanci in positivo così come da tre anni l’ attuale menagment del Cira riesce per magia a chiudere…….
    ( Impianti fuori uso e abbandonati ) e da tre anni che non spendono un euro per la manutenzione degli impianti che sono la fonte e l’ anima del Cira .
    Si tagliano i costi per la manutenzione però i benefit per i dirigenti non si toccano , anzi sono molto attenti nel scegliere i vari accessori per il vasto parco auto che si sono creati .
    Bisogna AGIRE , il Ministro mandi un ispezione e invece di tagliare i costi per la manutenzione si cominci a tagliare i dirigenti che ne sono troppi nel Cira , 10 su 300 impiegati …..Assurdo !!!

    AGIRE… AGIRE !!!!!

  10. rita r. scrive:

    Non so se sia giusto o meno, non so se i confronti servano a qualcosa o meno, non so se il problema del CIRA sia il numero dei dirigenti o altro. Comunque, qualche confronto può servire.

    Dirigenti:
    CIRA: 10 su 300, ovvero 1 ogni 30.
    Finmeccanica: 2000 su 70000, ovvero 1 ogni 35.

    Laureati:
    CIRA: 60%
    Finmeccanica: 30%

    Si, è difficile confrontare Davide con Golia, ma può essere utile.

    Santoro, riflettiamoci!

  11. Santoro scrive:

    Cara Rita r
    Infatti e un confronto tra Davide e Golia e non ce proprio paragone tra il Cira e Fimmeccanica…..
    Per le strategie ed il lavoro che si svolge al Cira sono troppi i dirigenti …e pochi quelli che lavorano.

  12. Santoro scrive:

    Rettifica , sono 12 i dirigenti al Cira + il dr del personale + il dige .
    TROPPI !!!

  13. rita r. scrive:

    caro Santoro (vorrei poterti chiamare con il tuo vero nome e non con un’icona che richiama tanti consensi ma anche tant’altri dissensi),

    non voglio discutere se i dirigenti di CIRA e/o di Finmeccanica sono tanti, troppi, bravi o inutili. Mi pare invece che, se sono pochi quelli che lavorano (al CIRA o in ogni altro posto), …. “Houston, abbiamo un problema”!
    Sarà colpa dei dirigenti, ma è anche colpa di tanti altri verso il basso e verso l’alto della piramide organizzativa.

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