“Se questo è il risultato sui concorsi interni per passaggi da III a II livello di tecnologo, viene da chiedersi quale esito potrà avere la procedura di selezione per la nomina di presidente e consigliere del CIRA che a breve dovrà svolgersi. Quali saranno le garanzie di trasparenza e competenza che la commissione di selezione, che ancora attende di essere nominata dal presidente ASI (e CIRA) potrà dare ? Ricordiamoci che il CIRA, inteso come assieme integrato di impianti all’avanguardia e competenze tecniche di riconosciuto valore internazionale, è comunque un patrimonio per la nostra nazione e come tale deve essere salvaguardato. Ciò a prescindere dai vari top management che vanno e vengono e che possono esaltare, quanto reprimere la sua capacità di posizionamento nel settore aerospaziale.
Pertanto la speranza è che almeno il MIUR, vigili sulla correttezza formale e sostanziale delle procedure di selezione per la nuove nomine di presidente/consigliere CIRA che saranno gestite da ASI. Un primo passo potrebbe essere la pubblicazione sul sito del MIUR (e dell’ASI) dell’elenco e rispettivo CV di tutti i candidati che si proporranno. Tale forma di trasparenza dovrebbe far ben riflettere la commissione esaminatrice, prima di poter cedere ad eventuali condizionamenti. Chiediamo e pretendiamo trasparenza e meritocrazia !”
Abbiamo ritenuto utile riportare integralmente un commento pervenutoci a proposito di un articolo presedemte relativo ai concorsi in ASI pwe porrw in evidenza il reale stato di disagio nel CIRA, come già rilevato da un recente atto ispettivo parlamentare.
E ‘ più che legittima la preoccupazione esternata dai ricercatori del CIRA a proposito della trasparenza e regolarità per le selezioni pubbliche relative alla nomina del Presidente del CIRA.
condivido l’appello, condivido questo tipo di preoccupazioni, condivido il sentimento di disagio, condivido tutto ciò che in modo più o meno coerente, chiaro, ecc. sta emergendo sui blog, nelle interrogazioni parlamentari e quant’altro.
Ciò che il sistema Italia ha bisogno è l’evidenza della dimensione di questi fenomeni, ma la cautela produce circospezione e quindi viene meno proprio l’evidenza di quanta gente c’è dietro a tutto ciò. Si potrebbe cercare di utilizzare lo strumento della petizione, ma occorrerebbe forse un doppio step:
1. petizione “anonima”; questo blog per esempio, potrebbe mettere su una petizione in grado di numerare i “mi piace” e conservare traccia delle sottoscrizioni garantendo anonimato
2. a tempo debito, secondo giro di sottoscrizione per autorizzare la pubblicazione delle sottoscrizioni.
In questo modo, si potrebbe dire di rappresentare il pensiero di N persone, essendo in grado anche di dimostrarlo.
Caro Cesare, ma perchè non applichi tu in prima persona, almeno come consigliere?
Speriamo bene …….. che non sia un attuale consigliere o un ex …… E soprattutto non sia un ex già presidente del Cira ……….perché se così fosse , sarebbe un altra beffa per i ricercatori del Centro …….basta !!il Cira deve risorgere e con un nuovo menagment di spessore mondiale che operi con trasparenza e serietà .
condivido l’appello, condivido questo tipo di preoccupazioni, condivido il sentimento di disagio, condivido tutto ciò che in modo più o meno coerente, chiaro, ecc. sta emergendo sui blog, nelle interrogazioni parlamentari e quant’altro.
Ciò che il sistema Italia ha bisogno è l’evidenza della dimensione di questi fenomeni, ma la cautela produce circospezione e quindi viene meno proprio l’evidenza di quanta gente c’è dietro a tutto ciò. Si potrebbe cercare di utilizzare lo strumento della petizione, ma occorrerebbe forse un doppio step:
1. petizione “anonima”; questo blog per esempio, potrebbe mettere su una petizione in grado di numerare i “mi piace” e conservare traccia delle sottoscrizioni garantendo anonimato
2. a tempo debito, secondo giro di sottoscrizione per autorizzare la pubblicazione delle sottoscrizioni.
In questo modo, si potrebbe dire di rappresentare il pensiero di N persone, essendo in grado anche di dimostrarlo.