La bufera che si addensa in questi giorni sulla gestione delle attività spaziali suggerirebbe al Ministro di voltare pagina, procedendo a mettere mano alla precaria situazione e questo è tanto più urgente, anche in vista della Conferenza interministeriale dell’ESA, che si terrà in Autunno, a Caserta con la Presidenza italiana.
Ma se la sentirà il Ministro,? nutriamo qualce dubbio.
Ad ogni modo una vera svolta potrebbe essere rappresentata dal balletto di poltrone tra Presidenze e direzioni di ASI, CIRA, ELV e Altec. Il CIRA soprattutto,sottoposto in questi giorni a piogge di critiche, rappresenterà indubbiamente la cartina di tornasole. Ci saranno facce nuove competenti e di specchiate professionalita ed integrità, o prevarra la logica dei vecchi schemi?
PS. Abbiamo visitato recentemente il sito del CIRA e non abbiamo rilevato (ma forse è un nostro errore) alcun riferimento alla selezione avviata per le nomine del Presidente e dei consiglieri dell’Ente di ricerca.
Se è così, esprimiamo il nostro stupore sul fatto che il sito del CIRA non dia notizia di un evento così importante.
in realtà, da tempo il sito del CIRA appare come la “vetrina delle cose belle”! Solo le notizie che possono essere esposte in modo da generare positività vengono postate; di altri argomenti ……………..niente!
sempre che, come troppo spesso succede, non si mettano d’accordo (sic!)
E se così fosse, al prezzo di cosa?
Chi comprenderebbe che, a valle di una chiara e pubblica indicazione del Ministro Profumo al Presidente dell’ASI Saggese di non candidarsi o eleggersi a presidente di ALTEC e/o CIRA, si verifica proprio il contrario?
Chi lo comprenderebbe in quest’epoca di fatti come quelli della Lega, della Margherita, ecc. ecc. ???
Eppure c’è chi dice che ci sono segnali di falso in bilancio ………..
Se così fosse dovrebbe intervenire subito la magistratura senza perdere piu tempo perché non si puo buttar via al vento tutto il lavoro e gli sforzi che sono stati fatti per portar il Cira a competere con i maggior Centri del mondo e tutto ciò per colpa di un menagment non a l’altezza della situazione .
mantenere alta l’attenzione e la guardia fa senso civico.
Qualunque sia il risultato, occorre lavorare per il futuro e in tal senso pretendere di ottenere le motivazioni delle scelte.
Chi è debole, cerca di buttare lo scompiglio nelle fila dell’avversario; non mettiamo il carro davanti ai buoi e continuiamo a sperare e a lavorare per un futuro migliore. Prima o poi comunque verrà……
@ rita.
Escluderei falsi in bilancio. In genere documenti fondamentali come questi sono scritti e controllati da consulenti esterni e/o aziende certificate (anche se possono poi contenere banali errori algebrici). Sarebbe invece utile poter approfondire il significato delle singole voci e capire fino a che punto ogni elemento (soprattutto quelli di utile) sia strutturale oppure occasionale, per poi poter dire con certezza che si può camminare con le proprie gambe, anche senza l’investimento dello Stato. E’ notorio che omologhi centri di ricerca europei (ONERA, DLR, NLR, INTA etc) ricevono notevoli finanziamenti dai governi dei propri paesi, non si capisce perchè il CIRA se ne debba privare e addirittura vergognare. Evidentemente solo in Italia la ricerca aerospaziale non deve essere considerata strategica per il governo del paese. Forse sono altri i valori strategici che hanno in mente i nostri governanti.
sono d’accordo.
Ma è chiaro che, come in ASI e in molte altre parti, si cerca di utilizzare lo strumento pubblico per altri scopi. Da qualche tempo si parla di acquisizioni da parte CIRA di aziende produttive, e da altre parti si dice che queste saranno americane. Di fatto si snatura completamente il concetto di centro nazionale strategico di ricerca.
Mi riferisco all’ultimo post di Travaglio e specificamente al fatto che “omologhi centri di ricerca europei (ONERA, DLR, NLR, INTA etc) ricevono notevoli finanziamenti dai governi”.
Se vogliamo essere più precisi per il bene della giusta informazione, i centri aerospaziali in tutto il mondo sono talmente strategici che ricevono completa copertura economica dai governi. A partire dalla NASA, per passare ai centri russi TSAGI, CIAM, TSNIIMASH, al coreano KARI, alla giapponese JAXA, l’indiana ISRO, tutto hanno il 100% di finanziamento governativo. In Europa da qualche lustro si pretende di “stare sul mercato” e si dice che una parte dei fondi annuali vengono dal mercato; innanzitutto, va detto che nella stragante maggioranza dei casi i fondi da mercato sono comunque di origine governativa, e comunque l’NLR olandese (ben più grande del CIRA) ha una copertura garantita dallo stato che si attesta poco sotto il 50% mentre tutti gli altri (ONERA, DLR, INTA, ecc.) hanno un’esposizione al mercato ben inferiore.
Quindi, condivido il punto di Travaglio: non si capisce perchè il CIRA se ne debba privare [del finanziamento governativo oggi attestato al 50%] e addirittura vergognare.
E diciamoci tutto: in ogni parte del mondo tali finanziamenti sono di fatto veri e propri aiuti di stato alle industrie nazionali. Si vuole forse dire che l’industria italiana non ha bisogno di aiuti????????