La manovra finanziaria, approvata l’altro giorno dal Senato e di cui è imminente la discussione da parte dell’altro ramo del Parlamento, comporta non poche novità e non certamente positive per gli Enti pubblici di ricerca tra cui il CNR , L’INAF , ed ovviamente l’agenzia spaziale italiana.
Infatti il Ministero Vigilante, cioè il MIUR, dovrà procedere entro il 31 luglio, all’abbattimento del 50% dei finanziamenti complessivi destinati agli Enti vigilati,redistribuendone i finanziamenti superstiti.
E’ un’operazione di non poco conto da parte dei dirigenti del MIUR, in quanto dovranno essere tenute presenti le priorità strategiche degli Enti.
Se si fa il caso ad esempio dell’Agenzia spaziale italiane tali priorità programmatiche non sono ancora ben definite,in assenza di un piano triennale.
Ad oggi si sa soltanto che i finanziamenti dedicati all’ASI sarebbero già del tutto impegnati per coprire i fabbisogni connessi ai programmi dell’ESA, al sistema satellitare Cosmo-Skymed ed alle attività già contrattualizzate.
Sarebbero completamente deficitari invece gli impegni da destinare alle attività proprie di ricerca e sviluppo, elemento cardinale nella missione dell’ASI.
Si attendono insomma decisioni importanti da parte dei funzionari del ministero cui spetta per legge la definizione delle strategie.
Saranno in grado di assolvere a questo onere in poco tempo, o ricorreranno a soluzioni meramente salomoniche?