Sui giornali di oggi si parla con molta insistenza del fatto che il decreto sulla manovra finanziaria all’esame della camera dei deputati, dopo l’approvazione da parte del Senato nella scorsa settimana ,preveda in una norma contenuta nel maxiemendamento un taglio del 50% nei finanziamenti garantiti ogni anno dai ministeri vigilanti
Ciò riguarda anche gli Enti di ricerca tra cui ASI, CNR, INFN ed INAF.
Intanto il Presidente dell’ASI ha rilasciato un’intervista a tutto campo al giornale “La Stampa”, in cui si espongono i programmi futuri dell’ASI non facendo alcun esplicito riferimento ai paventati tagli.
Sono riconfermate come linee di sviluppo cardinali le telecomunicazioni e le osservazioni della terra, mentre si considerano chiuse le piccole missiomi scientifiche. Sembra comunque un piano antitetico a quello del suo precedessore tutto incentrato invece sulla scienza. E’un piano orientato all’applicazione in cui tra l’altro alcuni punti critici come i rapporti tra Unione europea e l’ESA che comunque hanno implicazioni sulla strategia nazionale, il GMES, il programma Galileo ed i ritorni industriali che ne derivano non sembrano trattati.
Viene confermata la linea tendenziale che, vede come principale destinatario dei finanziamenti governativi la Finmeccanica che,come è posto in evidenza dai media, si potrebbe configurare anche come un azionista indiretto dell’ASI.
Non è un caso ad esempio che la società Geos per la commercializzazione dei dati cosmo. Skymed veda come azionista di riferimento la Telespazio una società Finmeccanica, Thales
I livelli finanziari tuttora incerti ,una programmazione futura incentrata prevalentemente sui programmi applicativi, il reale tasso di autonomia dell’Agenzia spaziale italiana costituscono quindi elementi importanti di riflessione per il Ministero Vigilante cui spetta l’approvazione dello statuto redatto dall’ASI,la definizione della strategia complessiva e gli indirizzi politici di riferimento