Acque agitate nella politica, ma anche negli Enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR, che ormai sono alla fase finale nell’elaborazione degli statuti di cui al decreto legislativo di riordino degli Enti medesimi.
La situazione appare difficile per il CNR ed a tale proposito un recentissimo atto ispettivo parlamentare pone in evidenza chei la formulazione degli statuti da parte dei consigli di amministrazione integrati da esperti,sortisce la “sostanziale esclusione della comunità scientifica interna agli Enti”.
Ed ancora
“Una conferma di tali valutazioni viene anche dal caso in parola, poiché il consiglio scientifico generale del CNR ha espresso parere non favorevole alla bozza di testo del nuovo statuto, giudicandolo non innovativo e non adeguato a rispondere ai criteri e alle linee guida del decreto legislativo n. 213 del 2009;”
Elementi di preoccupazione sono ben presenti anche nell’INAF di cui, come è noto, a maggio scorso era stata prevista la soppressione.
Non si possono neanche escludere per l’INAF nel futuro accorpamenti con altri Enti come l’INFN.
Parimenti non scevra da difficoltà sarebbe la situazione dell’ASI di cui non si hanno invero notizie ufficiali sullo statuto recentemente elaborato.
Per quello che è filtrato ufficiosamente “ in ossequio alla trasparenza” non vi sarebbe su alcuni punti, quali ad esempio profilo e responsabilità del Presidente, concordanza unanime di vedute all’interno del consiglio di amministrazione allargato (vedi anche precedenti articoli di questo blog)
Sarà facile la navigazione per il Miur in queste condizioni?
Non vi sarà il rischio, in assenza di direttive di coordinamento unitarie,che prevalga soltanto una logica meramente politica?