Sembra proprio essere stata messa in soffitta la politica thatcheriana del rigore in campo spaziale perseguita da anni dal governo britannico in campo spaziale.
E’ infatti recente l’annuncio delle autorità inglesi di essere pronti ad incrementare i finanziamenti nello spazio di 100 milioni di sterline per lo sviluppo tecnologico nei satelliti di telecomunicazione e di metereologia di successiva generazione.
Di conseguenza il finanziamento globale raggiungerà il livello di 240 milioni all’anno di sterline comparabili a 381 milioni di euro per i prossimi cinque anni.
E’ un annuncio importate fatto proprio nell’imminenza della Conferenza dell’ESA che si terrà a Napoli nel mese in corso.
Questo impulso impresso alla tecnologia spaziale consentirà, a giudizio governativo. un sensibile incremento dei posti di lavoro ed un maggiore consolidamento industriale.
Si rafforza pertanto la posizione del Regno Unito nell’Agenzia Spaziale europea in settori chiave come le telecomunicazioni e la meteorologia
Si conferma peraltro l’intenzione dell’ESA di valorizzare fortemente il centro di Harwell istituito nel 2009.
Ci troviamo pertanto di fronte ad un altro Paese che ha reso noto le sue intenzioni spaziali in Europa.
E l’Italia?