In occasione della recente presentazione del libro “L’Italia sullo Shuttle” di Giovanni Caprara ed Ernesto Vallerani, organizzata presso l’Accademia dei Lincei dalla Thales Alenia Space, l’industria spaziale ha chiesto a viva voce che il nostro paese punti sull’innovazione.
Molti sono stati gli interventi ed a livello istituzionale tra l’altro il rappresentante del consiglio d’amministrazione dell’ASI ha rilevato che” il finanziamento delle attività spaziali non può più essere considerato nel grande calderone della ricerca”
Parole giuste ma forse mai ascoltate perché questi concetti si portano avanti sin dalla costituzione dell’Agenzia Spaziale Italiana nel 1988.
Si ripetono continuamente e malgrado ciò tutte le numerose riforme che si sono succedute hanno sempre ribadito che il coordinamento a livello politico è del MIUR.
Va anche detto tuttavia che da anni molti finanziamenti che dovrebbero essere di pertinenza della ricerca scientifica, sono orientati a settori maturi ed applicativi che poco hanno a che fare con la ricerca.