Anche l’incendio della città della scienza napoletana, probabilmente di natura dolosa, solleva polemiche.
Se da un lato tutta Napoli si stringe attorno alla comunità scientifica e culturale che ha perso un’eccellenza scientifica vero face di cultura, dall’altro emergono attacchi giornalistici in cui si dice tra l’altro che il complesso di Bagnoli era “una poveracciata che non pagava gli stipendi ai dipendenti e né pagava i fornitori.,nella migliore tradizione partenopea ed in parte italiana”
E si dice ancora ” e chissà che le fiamme non siano state appiccicate da qualche creditore inferocito,”
Si tratta di un articolo che fa restare soltanto esterrefatti per la sua violenza.