Nella relazione della corte dei conti sulla gestione del CIRA emergono anche non poche critiche sul funzionamento del comitato scientifico consultivo presieduto dallo stesso Presidente del CIRA.
Questo comitato nel corso del 2011 si sarebbe riunito soltanto due volte.
A giudizio della Corte l’attività del Comitato composto da ben 11 membri “ induce perplessità sulla reale esplicazione dell’attività di supporto di consulenza scientifica che gli attribuisce lo statuto.
Una carenza che si apprezza anche sotto il già segnalato profilo delle difficili individualità dei risultati delle varie attività intestate al CIRA tra le quali ricerca, produzione e scambi di informazione.
Si segnala anche che l’Ente non si è avvalso della facoltà prevista dal comma 4 bis art 6 del decreto legislativo 8 giugno 2001 n 231 secondo cui nelle società di capitali il collegio sindacale, il consiglio di sorveglianza e il comitato per il controllo della gestione possono svolgere le funzioni dell’organismo di vigilanza.
L’organismo di vigilanza continua ad esservi e si sarebbe riunito soltanto 2 volte nel corso del 2011 realizzando un programma di comunicazione ed un’attività di formazione in materia di decreto legislativo 231/2001(responsabilità degli Enti per illeciti amministrativi dipendenti da reato) per il personale del CIRA i cui corsi sono stati affidati ad uno studio legale per un costo complessivo di 45000 euro.