I laticlavi a vita assegnati a quattro autorevolissime personalità continuano a far discutere in campo politico; è comunque certo che i neo senatori presentino caratteristiche scientifiche, artistiche e progettuali indiscutibili.
Tra questi vi è Carlo Rubbia. premio Nobel per la fisica e prestigioso professore universitario.
Ne parliamo perché egli si è occupato illo tempore di spazio.
E’ suo infatti il progetto in codice 242 ovvero la realizzazione di una navicella a propulsione atomica per raggiungere Marte in due mesi, tra andata e ritorno, anzichè due anni. Il progetto consistente in un razzo alimentato dalla fissione dell’americio 242, un isotopo rarissimo, ebbe breve vita perché si arenò per effetto di avvicendamenti politici e per le perplessità legate al nucleare soprattutto da parte della NASA.
Il prof Rubbia inoltre nel 1995 e cioè nel corso del primo commissariamento dell’agenzia Spaziale Italiana, fu presidente di una commissione istituita dal Ministro Salvini per la definizione di una strategia spaziale.
Si consiglia al proposito di leggere un’intervista dell’epoca al giornale La Repubblica in cui Rubbia pone in evidenza che” programmi di collaborazione italiana come quelli per la collaborazione spaziale non possono essere pagati con i fondi destinati alla ricerca, ma eventualmente da altri bilanci, come quello del Ministero degli Esteri.
La Commissione di cui facevano parte anche Ruberti ( primo ministro per la ricerca), l’astrofisico Giacconi,l’ing Gerevini e l’ammiraglio Capra, concluse addirittura i suoi lavori sostenendo che occorre ricuperare quei soldi che versati dall’Italia all’ESA, sono andati a finanziare progetti sviluppati da altre industrie europee.
A distanza di 18 anni possiamo dire anche che l’ASI sembra essere andata in tutt’altra direzione.
Chissà se il prof. Rubbia continuerà ad interessarsi di spazio ed a mantenere mutatis mutandis le posizioni assunte nel lontano 1995!