La nuova tecnica di telerilevamento rende possibile esaminare ogni cosa da alcuni metri quadrati fino ad immense distese della superficie della terra. Alcune aree, patria di centinaia, di migliaia di persone, sono state attaccate dal terribile fenomeno della desertificazione con conseguenti carestie e malattie. Le cause di questo fenomeno variano da metodi inadeguati di coltivazione a fattori climatici come cicloni e altre perturbazioni atmosferiche. Le indagini portate avanti con l’aiuto di satelliti collegati con una rete di stazioni di controllo a terra, possono fornire un’immagine dettagliata di terre coltivate, comprendente il loro incremento o il loro deterioramento e possono offrire l’opportunità di usare mezzi tecnici per combattere l’avanzamento del deserto, che mette a repentaglio i mezzi di sussistenza di un’alta percentuale della popolazione mondiale.
Il discorso del Pontefice è un segno tangibile di quanto fossero a cuore della Chiesa già da molti anni le attività spaziali e le sue ricadute in termini tecnologici ed applicativi.
E’ una comprova di uno sguardo di frontiera della Chiesa, avulso da ogni passatismo, malgrado continuino ancora polemiche sull’atteggiamento della Chiesa Cattolica nei confronti della scienza e della tecnologia
Ancora oggi l’Accademia Pontificia delle scienze,che è composta da grandi scienziati in molteplici discipline ed affronta temi delicati in ogni settore hain particolare approfondito nel 2009 il tema dell’esobiologia di cruciale importanza nei rapporti tra scienza e fede.
Tornando al settore spaziale del telerilevamento per cui si sono realizzati programmi ambiziosi tra cui certamente va citato il sistema satellitare duale italiano Cosmo-Skymed, vi è da domandarsi quanti e quali benefici questi sistemi abbiano dato nella concretezza ai problemi dei Paesi in via di sviluppo già segnalati nel 1986 dall’Accademia Pontificia delle Scienze.
Le risposte sono ardue e non prive di difficoltà ed investono problemi tecnici,organizzativi e politici.