Abbiamo già anticipato in precedenti articoli alcuni temi prioritari contenuti nella visione strategica decennale italiana per lo spazio.
Si afferma in quel documento anche che l’Italia, come già avvenuto nel recente passato, può continuare a svolgere un ruolo di leadership nell’ambito delle Scienze della Vita in ambiente di microgravità (Biomedicina, Biotecnologie, Microgravità e nanotecnologie).
Si precisa anche che occorre tuttavia definire alcuni obiettivi prioritari, rispetto ai quali concentrare gli sforzi, al fine di dotarsi di efficaci contromisure che tutelino al meglio la salute degli astronauti.
E’ per questo motivo forse che nella cabina di comando dell’ASI abbondano i medici oncologi, cardiovascolari e di medicina sportiva?
Infatti oltre al membro del comitato scientifico dell’ASI, che secondo un atto ispettivo parlamentare di qualche giorno fa, sarebbe anche destinatario di un contratto di consulenza non compatibile con la sua presenza nel comitato scientifico, come è riportato nel sito internet dell’ASI vi sono altri due componenti medici nel comitato scientifico.Infine è presente nel consiglio di amministrazione dell’ADSI anche il. direttore dell’unità di medicina interna dell’università degli studi di Roma “ Foro italico”, sempre secondo quanto riportato dal medesimo sito dell’ASI.
A questi va aggiunto un altro medico presente da anni nella struttura dell’ASI.
Insomma “melius abundare quam deficere”