In questi giorni prende inizio la discussione definitiva al consiglio dell’Agenzia spaziale europea per la nomina dei nuovi direttorati dell’ESA che fa seguito alla riorganizzazione dell’ESA approvata qualche mese fa.
Molto attesa è la decisione su una partita a scacchi avviata da mesi ed in cui partecipano molti candidati italiani.
Già in questo blog abbiamo trattato il tema su cui è peraltro è intervenuta anche la Stampa nell’articolo alta tensione per le poltrone in ESA.
Ma chi sono i candidati italiani? A quanto è dato sapere a prescindere da Simona di Pippo che si trova a fronteggiare nel direttorato delle operazioni spaziali abitate un belga ed un tedesco, in lizza sarebbe anche Giuseppe Morsillo. attualmente nello staff del Direttore Generale dell’ESA, che si contenderebbe il direttorato delle strategie con un inglese
Cosimo La Rocca, proveniente dalla holding Finmeccanica ed attualmente appartenente allo Staff della Presidenza dell’ASI, come esperto di navigazione satellitare sarebbe candidato invece alla direzione dei programmi scientifici dell’Agenzia europea
Cosimo La Rocca, proveniente dalla holding Finmeccanica ed attualmente appartenente allo Staff della Presidenza dell’ASI, come esperto di navigazione satellitare sarebbe candidato invece alla direzione dei programmi scientifici dell’Agenzia europea
Sarebbe ancora fluida la situazione nel direttorato delle tecnologie ove parteciperebbe per l’Italia Franco Ongaro attuale dipendente dell’ESA.
Sicura è la riconferma a direttore dei lanciatori per Antonio Fabrizi che porterà a termine il suo secondo mandato fino a compimento dei 65 anni.
La proposta sulle nomine da parte del Direttore Generale non potrà non tenere della posizione delle delegazioni in ESA e degli ovvi equilibri geopolitici.
A quanto è dato sapere la nostra delegazione non sarebbe aliena dall’appoggiare il candidato la Rocca come direttore scientifico dell’ESA che non riscuoterebbe tuttavia simpatie da parte degli astrofisici a cui fino ad ora è stato tradizionalmente assegnato il direttorato scientifico.
Vi è insomma anche il concreto rischio di restare a quota zero, prescindendo dalla posizione acquisita di Fabrizi
E ciò sarebbe estremamente grave per un Paese come l’Italia, da anni, terzo contributore in ESA.
Stiamo dunque a vedere!