Per gli astronauti, riciclare le urine e le acque di scarico in nuova acqua potabile è ormai una prassi assodata e indispensabile.
Ebbene questa tecnologia sarà presto utilizzata in Marocco e più precisamente nelvillaggio di Sidi Taïbi a 30 chilometri dalla capitale Rabat. Qui la popolazione è cresciuta velocemente negli ultimi anni e riuscire ad assicurare un rifornimento idrico continuo è un problema dal momento che la vicina falda acquifera risulta contaminata da nitrati e fertilizzanti e quindi non adatta al consumo umano.
Ciò è possiblile grazie ad una tecnologia messa a punto dall’ESA e che utilizza membrane ceramiche ed organiche, dotate di minuscoli fori (700 volte più sottili di un capello umano) e capaci di filtrare i composti indesiderati presenti nelle urine e nelle acque grigie per rilasciare acqua pulita. Con l’aiuto dell’UNESCO, l’Università di Kenitra ha applicato questo nuovo approccio per affrontare il problema dell’acqua potabile nel villaggio di Sidi Tibi.