Nel biennio 2011/2012 la Cina lancerà i satelliti di navigazione restanti per completare la costruzione della rete satellitare, allo scopo di soddisfare la domanda di servizi i nei settori della cartografia, della pesca, del trasporto, della meteorologia, delle telecomunicazioni, delle reti idriche ed in generale del mercato consumer.
Beidou è stato concepito come alternativa ai sistemi già esistenti: l’americano Global Positioning System (GPS), il sistema Galileo dell’Unione Europea ed il Glonass .
Il progetto europeo Galileo appare così proprio in un angolo, stretto tra il programma americano e quello cinese.
Il progetto Galileo d’altra parte ( questo è il vero tallone d’Achille), è portato avanti da Paesi europei soltanto sulla carta, ma frazionati e divisi nella sostanza, come purtroppo testimoniano le recenti vicende sui flussi migratori.
Alcune fonti giornalistiche riferiscono inoltre che la Cina avrebbe in programma durante la seconda metà di quest’anno il lancio di almeno 20 satelliti e navicelle spaziali, incluso il modulo spaziale Tiangong-1 e la navetta Shenzhou VIII, realizzando così i primi rendezvous e docking completamente automatizzati, nonchè il posizionamento in orbita di altri quattro satellite Beidou.
Dagli stessi organi di stampa si ha anche notizia che parti del razzo vettore Changzheng 3A sarebbero precipitate nelle campagne del Guanxi, nella contea di Tianlin,e che il satellite sarebbe rimasto normalmente in orbita.