Sempre sul Cosmo di seconda generazione

In questi giorni non si fa altro che parlare dell’imminente cassa integrazione per centinaia di dipendenti della Thales Alenia impegnati nel Cosmo-Skymed di seconda generazione.
Una delle aree industriali maggiormente colpita è l’Aquiila dove è situato lo stabilimento della Thales Alenia.
Si va sempre, come sovente accade in Italia, alla ricerche delle responsabilità che hanno portato all’arresto dei finanziamenti al programma.
A tale proposito appare interessante riportare una dichiarazione estratta da un giornale abruzzese, del climatologo Visconti che è stato componente del consiglio scientifico dell’ASI in  una gestione precedente a quella Saggese
Egli, a proposito di scelte fallimentari per il lavoro prese in Abruzzo, direbbe
Cominciamo con Cosmo Skymed. Il sottoscritto è stato per due mandati membro del Consiglio Scientifico dell’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) quando il suo presidente non era Saggese. Allora Cosmo Skymed era già nato da tempo al di fuori di qualunque controllo della comunità scientifica ma veniva propagandato per le sue applicazioni scientifiche tanto che vennero fatti diversi bandi per l’utilizzazione dei dati. In pratica il programma è militare, controllato dai militari che hanno speso finora circa 1,2 miliardi di euro (di cui solo una
parte su fondi difesa) e contavano di spenderne altri 550 milioni. e
segue———–
( questo è quanto leggiamo dal  giornale il Centro)
Queste autorevoli affermazioni dovrebbero fare riflettere nel dibattito che da anni si tiene nel settore spaziale a proposito anche dei programmi duali.

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