Galileo: se tutto andrà bene per l’operatività se ne parlerà nel 2020

Ritardi sempre più consistenti nel programma Galieo dell’Unione europea.
La piena operatività era prevista nel 2012- Ora se tutto andrà bene slitterà al 2020.
La Commissione europea ha infatti concluso un accordo con l’Agenzia GNSS (GSA) delegando una serie di compiti e funzioni a quest’ultima e fornendo un quadro di riferimento e un budget per i servizi e le operazioni fino al 2021.
In base alla struttura di governance stabilita nel Galileo Exploitation Delegation Agreement, la Commissione europea sarà responsabile della supervisione del programma, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si occuperà della fase di realizzazione mentre alla GSA sarà affidata la fase di sfruttamento del sistema.
La Ue contribuirà con una cifra massima di 490 milioni che coprirà gli appalti e le sovvenzioni del programma, incluse le correlate attività di ricerca e sviluppo.
La lievitazione dei costi è uno delle cause principali di questo enorme ritardo.
Rispetto alla cifra inizialmente stanziata (3,4 miliardi) si prevedono costi aggiuntivi per circa 2 miliardi nel periodo 2014-2020 per completare le infrastrutture, a cui si dovranno aggiungere i costi di gestione che dal 2014 dovrebbero attestarsi a 800 milioni di euro all’anno. Senza contare che i costi per la costruzione del sistema, che prima dovevano essere suddivisi tra pubblico e privato, sono caduti infine tutti sulle spalle del settore pubblico, a causa  del fallimento del negoziato col consorzio concessionario del sistema composto da 8 aziende: Finmeccanica, AENA, Alcatel, EADS, Hispasat, Immarsat, TeleOp e Thales

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