Non si sono ancora sopite le polemiche sulla recente nomina del Direttore dell’ispettorato nucleare.
Non si sono placate neanche dopo il parere unanime del Parlamento che è seguita invero ad una rumorosa votazione in cui sarebbero sparite due palline nell’urna.
A rinfocolare la polemica ci pensa un articolo di un organo di stampa in cui si pone l’atttenzione sul Cineca, il consorzio nato da 5 atenei è diventato il più importante centro di calcolo in Italia.
Secondo l’organo di stampa uno status ambiguo tra pubblico e privato gli ha consentito di ricevere fondi pubblici con affidamenti diretti, ora al vaglio di Consiglio di Stato e Corte dei conti.
Il fatto clamoroso sarebbe tra l’altro, secondo gli ispettori del MEF la stipula di un contratto tra Cineca e la direzione per la ricerca, responsabile della gestione dei fondi comunitari, avviato con un decreto firmato dal direttore generale della Ricerca al MIUR di allora, oggi direttore del l’ispettorato nucleare: 3,8 milioni a valere su fondi europei destinati al “potenziamento” dell’infrastruttura. Un affidamento avvenuto senza gara perché i consorzi universitari, Cineca ma anche il Cilea, as usual vengono fatti passare come aziende completamente pubbliche.
Insomma un gran fracasso sulla struttura dell’informatica di Stato e sulle