Si è appena pubblicato l’articolo del 30 marzo ” l’organizzazione dell’ASI:gli aggiustamenti di Pasqua” e già si registrerebbe, sulla base di adeguate informazioni, una pesante levata di scudi del sindacato CGIL sulla delicata problematica organizzativa e sui suoi subitanei ritocchi in corso d’opera.
Emergerebbe chiaramente, secondo il sindacato CGIL,non solo che il progetto di riorganizzazione dell’Ente sia stato caratterizzato da improvvisazione ed accompagnato da preventive valutazioni superficiali, ma anche e soprattutto che l’ulteriore modifica organizzativa potrebbe essere conseguenza di indebite ed inaccettabili pressioni anche esterne.
Si lamenta l’assenza di motivazioni di alcune nomine dirette effettuate al di fuori di un processo di selezione e l’inspiegabile ritardo nell’articolazione complessiva dell’organizzazione.
Tutto ciò non può non alimentare sospetti sui criteri di valutazione adottati e l’intero management potrebbe esserne offuscato in credibilità.
Queste preoccupanti critiche di cui abbiamo avuto notizia sono riportate per mero dovere di cronaca.
Se esse rispondessero al vero sarebbe tuttavia molto singolare, per usare un eufemismo, che il Ministero Vigilante cui spetta l’ultima parola in merito possa dare segnale verde alla riorganizzazione dell’ASI, tanto più che si è alla vigilia di una radicale rivisitazione dell’ASI e del suo ruolo che dovrà essere affrancato comunque da ogni ingerenza esterna.
Ne va della credibilità di tutti!
Resta inoltre il fatto che le osservazioni sindacali sarebbero serie e gravi e come tali andrebbero rigorosamente accertate dagli organi preposti e competenti