L’Italia, come è noto, da anni è il terzo Paese membro dell’Agenzia Spaziale Europea in termini di finanziamenti dopo Francia e Germania. Eppure da un anno ormai sembra evidente che il peso della delegazione italiana sia in netto decremento.
Infatti non più tardi di qualche settimana fa sono state rinnovate in ESA le presidenze dei numerosi comitati direttivi ed all’Italia sono spettate per la prima volta solamente la vicepresidenza del Consiglio e la vice presidenza del comitato direttivo per la politica industriale.
Ben magra consolazione se si pensa che l’Italia ha assunto più volte presidenze in comitati importanti come quello del volo umano e dell’esplorazione e della politica industriale per non dire del comitato scientifico presieduto molti anni fa da Edoardo Amaldi.
Vi è anche da rilevare d’altra parte come le recenti nomine di qualche mese fa ai direttorati dell’ESA siano state secondo molti una vittoria di Pirro; il direttorato della strategia infatti potrebbe essere senza alcun potere, in quanto non solo sarebbe
strettamente subordinato al Direttore Generale ma anche del tutto privo di budget.
strettamente subordinato al Direttore Generale ma anche del tutto privo di budget.
Per di più sia la candidatura italiana alle strategia sia quella della direzione del centro europeo di ricerca avrebbero superato il turno essenzialmente per il fatto che erano fortemente supportate dal Direttore Generale dell’ESA.
In compenso si è perduto il direttorato al volo umano diretto da Simona di Pippo, attuale candidata alla Presidenza dell’ASI e si è persa anche l’opportunità di avere il direttorato della scienza,
Insomma molti finanziamenti destinati dall’Italia all’ESA e poca incidenza nella struttura organizzativa dell’Agenzia.